Turismo Religioso
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Turismo Religioso
Il turismo religioso è la forma di turismo che ha come principale obiettivo la fede e quindi la visita ai luoghi religiosi (come santuari, chiese, conventi, abbazie, eremi e luoghi sacri), per costatarne non solo il Genius loci (l'entità naturale e soprannaturale legata a un luogo) ma anche apprezzarne la loro bellezza artistica e culturale. Siamo in presenza della trasformazione del turismo
religioso tradizionale in un nuovo turismo religioso: un modo di considerare il
turismo religioso in modo nuovo e diverso da quello della devozione
tradizionale. I "veri pellegrinaggi" (con preparazione e assistenza
ecclesiastica adeguate) possono definirsi qualcosa di diverso del turismo
religioso: sono "viaggi di fede". Al di fuori di essi, esiste, oggi,
un "nuovo" turismo religioso: l’attenzione al turismo dei luoghi o degli
itinerari religiosi è uno dei rivelatori più interessanti. Il monumento, come
l'evento religioso, come la strada, come il territorio prende allora tutta la
propria forza perché è memoria di una condizione umana, di una natura vissuta,
di un passato ricordato con interesse ancor oggi.
Oltre il turismo religioso
devozionale, si amplia la domanda di una via alla spiritualità individuale, ad
una crescita individuale di senso, ad una vacanza che sia occasione -
inconsueta e spesso non programmata a questo fine - verso una fede adulta, scelta
e non ereditata. Religious "light" tourism è, dunque, una nuova via
della religiosità popolare o del turismo sociale. In questa nuova visione, il
turismo religioso è "light", cioè "più ampio e leggero",
accessibile non solo ai credenti di una religione intesa come forma devozionale
tradizionale, ma anche ai non praticanti, di ogni età, fede o nazionalità
(Cugini A. "Religious light tourism: progettare oggi il turismo
religioso", Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, Sezione S.
Luigi, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, Napoli, 2019, Quaderno
n.10.).
Un evento di gruppo su di un sentiero montano per vedere assieme
un'alba, un tratto di un Cammino o una notte di preghiera in tenda, il riuscire
a vedere (e non solo guardare) una edicola sacra, il ripensare la vita di
religiosi svoltasi per secoli in un'abbazia ormai deserta, il tutto
raggiungendo non solo l'emozione episodica ma anche il sentimento che ne resta
nella memoria individuale (Piccolo G. s.j. "Testa o cuore:l'arte del
discernimento", ed Paoline, Milano 2017, p.12). >
Il Consiglio d'Europa, il 23 ottobre 1987, ha definito 29 grandi itinerari
culturali, riconoscendo tra questi alcuni percorsi religiosi,
ritenuti di primaria importanza anche culturale oltre che spirituale.
Cristianesimo
I cristiani nel mondo per nazione
[image:image-0]Il Cristianesimo è la religione più diffusa nel mondo, in particolare in
Occidente (Europa, Americhe, Oceania). Le forme storiche del cristianesimo sono
molteplici, ma è possibile indicare tre principali suddivisioni: il
Cattolicesimo, il Protestantesimo, l'Ortodossia. Oltre a queste tre
suddivisioni, esistono alcuni credi che si riallacciano al Cristianesimo ma non
sono classificati nelle tre categorie principali, tra cui Mormonismo e i
Testimoni di Geova.
Tutte queste tradizioni cristiane riconoscono, seppure con piccole
varianti, che il loro fondatore, Gesù di Nazareth, è il Figlio di Dio, e lo
riconoscono come Signore. Credono altresì, a parte i Testimoni di Geova, i
Mormoni ed i Protestanti Unitari, che Dio è uno in tre persone: il Padre, il
Figlio e lo Spirito Santo.
Inoltre, seppure con qualche differenziazione sul numero dei libri,
considerano la Bibbia un testo ispirato da Dio. La Bibbia dei cristiani è
composta dall'Antico Testamento, il quale corrisponde alla septuaginta versione
e adattamento in lingua greca del Tanakh (Bibbia ebraica) con
l'aggiunta di ulteriori libri (da tener presente che la Bibbia protestante
conserva una differente raccolta di libri rispetto a quella, ad esempio,
cattolica), e dal Nuovo Testamento: quest'ultimo ruota interamente sulla figura
di Gesù Cristo e del suo "lieto annuncio" (Vangelo).
I numeri del turismo religioso in Italia
Il turismo
religioso in Italia rappresenta tra l'1 e il 4% delle presenze totali
in Italia e, anche se con dati precedenti alla pandemia, è anche
possibile tracciare un identikit del viaggiatore religioso medio che per il 59%
è italiano e per il 41% straniero: in genere, adulto, 45 anni di età media per
gli italiani e 30 anni per gli stranieri, in leggera prevalenza di sesso
maschile (51,2% uomini contro il 48,8% di donne).